FERRAGOSTO 2011 A CERVINIA: HO VISTO...

"Lontani si, sono tanto lontani eppure da quassù riesco a osservarli bene, con molta attenzione.
A branchi si muovono o da soli. E stanno tutti li racchiusi nella gola della vallata. Non fanno rumore se non fosse per l'eco lontano, di tanto in tanto, delle loro galoppate pazze sulle lingue nere che segnano le curve della valle.Guardano in su continuamente e quando la nuvola si fa precipitosa e cupa loro scappano dove l'acqua non li può toccare. In un attimo la valle formicolante si fa vuota e immobile. Solo l'acqua che mi bagna posso sentire. Poi torna il calore  e un po' di luce passa dall'alto, mi scalda e quando arriva laggiù, gli fa di nuovo muovere il passo in disordine. Ancora l'eco liberato dalle lunghe lingue nere. Intorno a me solo verde e rocciaie.La bianca colata fredda si avvista , qui, tra le punte aguzze che mi accerchiano.
La vita scorre lenta e selvatica. Vago nei dintorni senza interesse apparente, ma so bene dov'è il mio confine. So bene fin dove mi posso spingere e quanti passi devo affrontare per tornare al riparo della notte.
Non mi voglio esporre troppo: laggiù fa troppo caldo e loro mi spaventano. Alcuni mi osservano con i loro occhi più lunghi e ogni tanto i nostri sguardi si incrociano. Non sembrano cattivi, ma le nubi scendono ancora , silenziose e lente. Tra poco la pioggia li farà sparpagliare ancora e io tornerò lento e attento al mio riparo.
Sono un camoscio e tra i picchi più alti regno silenzioso".

BEER AND SIGARETTES

Torino,piazza Vittorio. 
Sotto un cielo fresco e scuro sorrido alla vita e la birra presente fa dire a qualcuno che il sesso sia la cosa più divertente che abbia fatto senZa ridere !da quassù saluto Barcellona,Londra ,San francisco e tutti quelli che sorridono sotto lo stesso cielo fresco e scuro!

VIVI E LASCIA VIVERE....SI, MA FALLO DAVVERO

Se la felicità fosse triste.
Se fosse triste sarei molto felice.
Questa è decadenza?
Quella di Pascoli, che non ha ancora cessato di esistere.
La mia società è angosciata, decadente, scarna.
Misera, come miseri sono gli
uomini che non se ne accorgono.
E' un abito nuziale troppo stretto.
E' l'inquinamento dell'anima.
Una cappa nerastra pesante; pesa sul cuore e sull'intelletto.
Non da' tregua nè pace.
Crea solo angoscia e offre domande senza risposta. E pesa. Pesa.
Chi non la sente, non chiede, non pensa, non ascolta, dunque non ama.
Non ama perchè non vive, ma solo sopravvive.
Se la felicità non fosse un sorriso, sarei molto felice.
Se bastasse vivere,
senza soffrire mai, sarebbe diverso.
Non mi sento libero nemmeno di soffrire;
se soffri a vent'anni sei uno sciocco.
Oggi, la mia società, non lo prevede, non lo sopporta.
Devi essere quello che non sei,
difendere ciò che non ti rappresenta.
Ma cosa resta? La sottile figura ombrosa
di una massa deforme e silenziosa,
che ride, certo, ma ride perchè solo quello le resta.
Un sorriso finto, di plastica.
Un gioco morboso. Eppure, per me e la mia esperienza,
è doveroso pensare, ma non credere,
che ciò avvenga perchè senza domande fastidiose
sull'interiorità si viva meglio.
Si vive meglio al riparo
di uno stipendiucolo a fine mese, schiavi del globale
e privi di un'anima.
Smettiamo di esistere perchè dobbiamo farlo,
ma ribelliamoci alla schiavitù cerebrale alla quale
siamo stati educati ad obbedire.

TORINO VECCHIA O INTENDI QUELLA NUOVA? Spero che mio figlio un giorno possa farmi questa domanda

Questa settimana la mia sveglia sta suonando molto presto perchè un amico che si occupa di rifornire bar in Torino mi ha chiesto una mano.Esco di casa alle 5:30 e rientro intorno alle nove e mezza, dieci .Il punto è quanto sia bella Torino all'alba, cioè la gente che va a lavorare, quelli che partono con mille valige e sicuramente si sono dimenticati qualcosa e quelli che rientrano da varie serate mondane in giro. La prima volta che feci il giro, infatti, mi capitò di vedere, fuori dai bar appena aperti, tutti quei gruppetti di amici e amiche che rientrano dalla discoteca oppure da una serata allegruccia passata in centro. Ne rimasi colpito perchè fu la prima volta che ebbi l'occasione di vedere una scena abbastanza usuale anche per me, ossia la colazione prima di andare a dormire dopo il divertimento , da un altro punto di vista. Ero lucidissimo, appena sveglio e stavo lavorando. Non provai alcun tipo di invidia per questo, anzi pensai quanto fosse importante fornire alla città molte sfaccettature e diversificazioni. Fu interessante poter notare questo fatto e capire che in quel momento stavo contribuendo a rendere dinamica Torino, nel senso che la città è quello che si vede per strada prima di tutto e anche io avevo un ruolo sul palco che però non era il solito.
Perchè questa è una bella città dal punto di vista storico-architettonico, ma è un poco troppo piatta per chi vorrebbe slanciare un pò di più la propria esistenza. Non si pretende la stessa frizzantezza della grande mela; basterebbe solo un tocco di serenità sulle facce tristi di una città così industriale, magari una metropolitana più lunga e che non termini le corse all'una del mattino( fino alle due o le tre credo in occasioni speciali, quando il cittadino si sente particolarmente splendido e in forma) e di sicuro non guasterebbe una mano di colore in giro per le vie e i corsi. Amo Torino sia chiaro ed é proprio per questo che mi lamento. Lo faccio perchè la vorrei vedere davvero all'altezza di altre grandi città europee.
Sto grattacielo, per esempio, lo vogliamo fare o aspettiamo che qualcuno prima tiri giù la mole ??? Con tutto il rispetto per questo magnifico monumento, per l'Antonelli  e per il favoloso museo del cinema che c'è dentro(se non l'avete mai visto fatelo)www.museonazionaledelcinema.it, non si può continuare a pensare che il futuro non possa  investire Torino altrimenti schiaccerebbe la mole. Tra vent'anni saremo ancora costretti a tornare a casa quando lo decide la metro se andiamo avanti così.
Sia chiaro il TAV NON LO VOGLIO nemmeno io e si fotta chi non capisce la differenza tra business e mafia. Dico solo però che esiste futuro e futuro.

ciao cicciuzzo bello

ASCOLTIAMOCI

Finalmente riesco a pubblicare il primo post e il blog è quasi ok anche se il template non mi convince ancora più di tanto.non c'è fretta.Grazie polly.
Il nome invece mi piace molto anche se non sono sicuro che renda bene l idea, cioè il richiamo di una tazza di caffè al momento, molto spesso ma non sempre, intimo che richiama. Certo, bere un caffè al bar non è granchè intimo ma farlo a casa, con la moca e il proprio blog davanti secondo me lo è.

Oggi attraverso un progetto fenomenale al quale partecipo ho fatto mezz' ora di corso sull'ascolto e poco fa,sotto la doccia,riflettevo su quanto sia generoso e nobile offrire anche solo cinque minuti non tanto della propria attenzione, quanto del proprio tempo per ASCOLTARE davvero con la testa e con il cuore qualcuno. Parlare è sempre bello per tutti, ma lo è di più, di conseguenza, essere ascoltati. Per questa ragione,cosiccome tutte le cose più belle emozionalmente, è più raro trovarla e viverla. E' più raro trovare qualcuno disposto ad ascoltare che non a parlare a raffica. inoltre ascoltare è il modo migliore per imparare, subito dopo l'esperienza sul campo.
Non è sicuramente semplice saper ascoltare,nel senso che a volte si sarebbe anche disposti a farlo ma magari non si è li con la testa,oppure lo facciamo quasi perchè costretti o peggio ancora per fare un favore; il problema è che l'ascoltato se ne accorge e la cosa diventa fastidiosa due volte.
E' vero sono cose che si sanno però sentirle spiegare da qualcuno fa effetto perchè ci si rende conto che non sono dettagli tutti quegli elementi che fanno parte di un dialogo.


Mi sento inglese oggi. Prima sole, poi pioggia, poi di nuovo sole. E' Londra questa, non Torino.